lunedì 23 marzo 2009

Monkey Hill

Ieri ci siamo avventurati un po' fuori dalle solite rotte per andare a Monkey Hill. E' una specie di riserva naturale famosa per il fatto che ci abita una folta colonia di macachi allo stato selvatico. Selvatico in realtà è una parola grossa: le scimmie sono completamente abituate all'uomo, anche perchè nonostante ci siano dappertutto cartelli che ribadiscono il divieto di dare da mangiare agli animali, i cinesi vanno in carovana con borse piene di muffin e frutta che elargiscono generosamente alle avide scimmiette.
Le scimmie non sono animaletti carini e amichevoli, anzi. Prima di tutto bisogna stare molto attenti a morsi e graffi, perchè dato che le bestiole appartengono a un ceppo molto simile a quello umano, ti possono tranquillamente contagiare con le più disparate malattie, dall'influenza all'AIDS. Per questo motivo non bisogna fissarle negli occhi (lo prendono come un segno di sfida e ti aggrediscono), cercare di toccarle o parlare a voce troppo alta. Quando poi hanno i piccoli al seguito, diventano particolarmente incazzose! Altra cosa, niente cibo. Se ti vedono mangiare ti saltano addosso e cominciano a frugarti dappertutto: borsa, tasche... ti tirano per i vestiti... e appunto, magari s'incazzano anche se non dai loro qualcosa.
A parte questo, comunque, vale la regola del più grosso: noi umani sicuramente le spaventiamo di più di quanto loro possano spaventare noi, e a meno di non essere esplicitamente provocatori o completamente deficienti, le scimmie ti considerano il giusto.
Abbiamo preso la metro fino a un certo punto, e poi il taxi fino all'ingresso del parco: appena arrivati, una macachessa a pochi metri da noi ci ha guardati con diffidenza per poi continuare a farsi gli affari suoi. Ci siamo inoltrati in un sentiero naturalistico e abbiamo camminato per un po'. Inizialmente niente animali, eravamo anche un po' delusi... ma poi, tornando indietro, ci siamo accorti che c'erano almeno due scimmiette che ci stavano seguendo, saltando da un albero all'altro.

(la vedete?)

E alla fine abbiamo deciso di tornare al punto di partenza, per scoprire che c'erano scimmie dappertutto. Macachi, macachesse e macachini, alcuni veramente minuscoli e piagnucolanti, attaccati alle mamme. Alcuni si dondolavano tra i rami, altri stavano spaparanzati in pose assurde, altri ancora si spidocchiavano a vicenda oppure se ne davano di santa ragione. Ed erano tutti ammassati intorno a delle persone che in barba al regolamento (e alle multe salatissime) le rimpinzavano ben bene.

(la signora secondo me s'è presa le peggio pulci)


In effetti faceva un po' tristezza vedere ste scimmie ammassate in un parcheggio a litigarsi i muffins... 
Dopo siamo tornati a Tsim Sha Tsui per lo spettacolo di luci delle 20, e stavolta le foto sono venute fermissime. Sto migliorando!

Alla prossima :)

domenica 22 marzo 2009

Zuppa di Pesce Ongi Congi

Ed ecco a voi un'altra favolosissima ricetta, dettata dal frigo mezzo vuoto ma soprattutto dall'assoluta indecisione su come cucinare un misterioso tipo di pesce... il risultatò però ha premiato!


ZUPPA DI PESCE ONGI CONGI

Ovvero

Come faccio se ho (poco) pesce di un solo tipo (peraltro ignoto) e una manciata di gamberetti a fare una zuppa?

Tutte le ricette trovate su internet parlavano di almeno 3 tipi di pesce, più cozze vongole ecc. Inoltre dicevano che per fare una buona zuppa ci vuole minimo un kg di pesce. Sicuramente è vero, ma io in mancanza di questi requisiti... ho improvvisato.


Ingredienti:

Due piccoli tranci di pesce non identificato (tipo palombo)

Una manciata di gamberi sgusciati (crudi, non precotti)

Mezza cipolla

Una grossa patata

Mezza lattina di polpa di pomodoro

Un pezzetto di zenzero fresco

Cipollotto fresco q.b.

Un peperoncino fresco

Aglio, Olio, sale


Mettere in una pentola i tranci di pesce, la patata a tocchi abbastanza grossi, la mezza cipolla intera, il peperoncino (in tero o a fettine), il cipollotto fresco, lo zenzero e i gamberi, e coprire con l'acqua. Fare cuocere tutto insieme a fiamma vivace per 15-20 minuti, aggiustando di sale e aggiungendo un po' d'acqua via via se necessario. (Io il pesce e i gamberi li ho buttati ancora congelati)


Verso la fine, pescare i tranci di pesce e pulirli dalla pelle, dalle lische e dall'osso centrale, riducendoli a tocchetti. Rimettere i tocchetti nella pentola e buttare il resto.


In una padella, far colorire l'aglio tritato (2 spicchi) e aggiungere la polpa di pomodoro. Quando si è ritirata, aggiungere questa salsa nella pentola insieme a tutto il resto. Far andare a fuoco vivo il tutto finchè la zuppa non si ritira un po' e assume la consistenza desiderata (io l'ho lasciata un po' liquida, tipo brodetto)


Tostare due belle fette di pane e se piace, sfregare con l'aglio. Servirle ancora calde insieme alla zuppa.


Buon appetito! :D



sabato 21 marzo 2009

Angoli nascosti, tram, pesci colorati

... Lunga assenza e tante cose da raccontare!
Prima di tutto, gira gira, ho scoperto che Hong Kong, anche nelle zone più centrali, non è quell'ammasso di grattacieli che vogliono farci credere dalle cartoline e dalle guide. Non c'è scritto da nessuna parte, per esempio, che a Central - il cuore finanziario, la zona delle banche, degli uffici, dei colletti bianchi, degli edifici sfavillanti - c'è uno dei mercati di carne/pesce/verdura più scassati della città, che si inerpica su per vicoletti fatti di casine basse e scalcinate. Ci sono anche edifici del periodo coloniale, con i balconcini tenuti su da travi di legno e inferriate lavorate. 


Un'altra cosa che ancora non avevamo scoperto, pur avendola sotto il naso tutti i giorni, sono i divertentissimi tram che corrono dappertutto. Sono molto stretti e alti, a due piani, e dentro sono tutti in legno, con i cartelli che invitano gentilmente a non sputare all'interno del tram. La cosa più divertente è mettersi al piano di sopra dal lato in cui il tram si incrocia con quello che viene dal senso opposto... passano vicinissimi e sembra di scontrarsi! La corsa poi costa 20 centesimi...




Ieri poi siamo stati in un posto favoloso: il mercato dei pesci, non nel senso del pesce da cucinare, ma dei pesci tropicali e tutto quel che ha a che fare con gli acquari. Qui è credenza diffusa che avere un acquario in casa porti ricchezza e fortuna. In effetti dalla nostra finestra abbiamo visto che i vicini, in una casa piccola come la nostra, hanno un acquario enorme. Per questo motivo c'è un'intera via della città dedicata solo a questa mania nazionale: siamo andati più che altro perchè ci trovavamo in zona, senza grandi aspettative... e invece è un posto spettacolare! Scordatevi la boccia tonda con il pesce autistico che gira tutto il giorno, o anche l'acquarietto rettangolare incastrato nella libreria: qui hanno il culto dell'acquario artistico. 


Ci sono intere pareti a vetro con dentro una vera e propria barriera corallina (meglio non sapere da dove vengano tutti quegli anemoni e coralli...) popolata non solo da pesci, ma anche crostacei, tartarughe e meduse bellissime. Ci sono negozi che sono veri e propri self service: entri, ti armi di tinozza e retino, e ti peschi i pesci che ti piacciono dalle varie vasche, per poi andare alla cassa a farti fare i sacchettini e pagare. Ci sono negozi monotematici, con mille variazioni sul tema del pesce rosso; altri in cui i pesci più assurdi sono già divisi in mille sacchetti appesi fuori dal negozio; altri ancora immersi nella penombra e illuminati dalle lampade a luce ultravioletta, che creano scenari psichedelici con coralli fosforescenti. Ci sono vasche così piene di pesci minuscoli che ti chiedi come faranno a prenderne solo uno. 
Ma i miei acquari preferiti erano quelli che riproducevano un giardino in miniatura, con piante acquatiche simili ad alberini nei vasi, sentieri, siepi, prati... e una moltitudine di pesci colorati che sembravano sospesi in aria in questi giardini fantastici.

... Dopodichè, con una mossa di dubbio gusto, siamo andati a mangiare SUSHI. 
Ma non lì vicino.

Alla prossima! :)

giovedì 12 marzo 2009

Tessuti a Sham Shui Po e Nightlife in HK!

L'altro giorno ho fatto una delle cose che tutti mi avevano consigliato di non perdere una volta qui: un giro nel quartiere dei tessuti, tra Prince Edward e Sham Shui Po a Kowloon. Non credevo ai miei occhi! Le strade sono un susseguirsi di negozietti, alcuni minuscoli e altri enormi per gli standard locali, e non sono tessutai nel senso che diamo in Italia al termine: essendo a un tiro di schioppo dalle industrie tessili di Shenzhen e dintorni, i negozi qui non tengono le pezze di tessuto ma solo centinaia, migliaia di cartelle colori, tutte affisse al muro. Passeggiando se ne può prendere a chili, gratis ovviamente, per poi decidere eventualmente dopo di fare l'ordine di quel tessuto. L'impatto visivo è strabiliante: intere strade tappezzate di quadratini di stoffa multicolori... una specie di enorme fiera campionaria che si tiene ogni giorno dell'anno!


Ovviamente io sono impazzita e mi sono dovuta comprare anche una borsa per riuscire a trasportare tutto a casa. Non chiedetemi cosa ne farò perchè ancora non ne ho idea, ma c'erano un sacco di cose interessanti e non potevo resistere! E poi a casa ci ho messo due giorni per mettere tutto in ordine...

Un'altra novità è che stiamo gradualmente scoprendo la nightlife ongiconghese: l'altra sera, a una serata organizzata dalla camera di commercio dove pensavamo di incontrare solo cinquantenni seriosi, abbiamo conosciuto invece una serie di matti come noi per partire alla sperimentazione delle serate made in HK! Fabio e Serena sono qui solo per un mese per via del lavoro di Fabio, mentre Edo e Laura hanno fatto il grande salto e da Firenze (!) sono emigrati qua dove hanno aperto uno studio di architettura.
Negli ultimi giorni si sono susseguiti in rapida successione: 
una serata di degustazione vini e formaggi in barca (sì, siamo partiti chic); 


una fantomatica "festa di Nicole" in un locale, col risultato che ci siamo trovati in una saletta fumosa piena di cinesi vestiti da donna che giocavano al biliardo e facevano il karaoke, inutile dire senza la minima traccia di qualche Nicole; 


una cena sushi a 16 euro con formula "all you can eat" in cui abbiamo ordinato ininterrottamente sashimi/sushi/tempura per un'ora e mezza fino allo scoppio; 

aperitivi, uno a birra in un locale molto carino con musica dal vivo e un'altro in una bettola cinese, a base di tagliolini con carne; 

una cena thailandese favolosa con cocco dappertutto, anche da bere (direttamente con la cannuccia nel cocco fresco); 

una serata di bagordi nel red light district di Wanchai, ma in un normalissimo pub, dove il nostro amico cinese Kenny ci ha insegnato inediti giochi a base di monete, banconote e bottiglie di birra. (siete capaci di sfilare una banconota da sotto una bottiglia di birra capovolta, senza farla cadere? Io sì!)

Tutta questa movida ci permette anche di girare un po' Hong Kong by night. Per tornare a casa non c'è mai problema perchè i taxi costano pochissimo (con 3-4 Euro ce la caviamo sempre) e così siamo veramente liberi di stare fuori senza preoccupazioni. Oltretutto con la mia macchina nuova le foto notturne vengono perfette! 

Il leone Stephen davanti all'HSBC building, con i buchi di pallottola della Seconda Guerra Mondiale

Ponteggi di bambù... sono dappertutto, anche sui grattacieli!

A volte anche i colletti bianchi esagerano un po'...

That's all folks!
Alla prossima :)